Julian Opie *
(nato a Londra nel 1958)
Vent 2, 1989, firmato e datato sul verso: J. Opie 1989, alluminio, legno, plastica, acciaio, 31 x 171 x 10 cm
L’opera è riportata alla pagina web dell’artista nella sezione ‘Sculptures 1989’
Provenienza:
Kohji Ogusa Gallery, Nagoya (Giappone)
Galleria Primo Piano, Roma, ivi acquistato dall’attuale proprietario nel 1991
Collezione privata europea
Esposizioni:
Nagoya, Julian Opie, maggio - giugno 1991, cat. p. 6 con riproduz.;
Roma, Galleria Primo Piano, Roma, 1991
A partire dal 1987, la scultura di Julian Opie ha mostrato la tendenza a conformarsi, per certi aspetti, alle convenzioni e ai formati che possono essere attribuiti a gruppi di apparecchiature commerciali, e, più recentemente, al design di interni di spazi pubblici e oggetti del mobilio domestico. Queste opere emanano un senso di appartenenza al mondo reale, il mondo al di fuori della galleria d’arte, e generano una sensazione di familiarità e conforto quando ci si confronta con esse. Molti di questi oggetti possono essere raggruppati in unità familiari in base alla loro funzione manifesta: “armadietti”, “prese d’aria”, frigoriferi e “uffici” sono esempi tipici (….).
I tipi di spazi che queste sculture “apparecchiature” e i più vasti “uffici” di Opie suggeriscono, supermercati, aeroporti e istituzioni burocratiche, fungono da interfaccia tra il pubblico e il mondo delle grandi corporazioni e del governo (...).
Vent 2 e H fanno parte della serie “vent” (prese d’aria) e rappresentano un tipo simile di area di transizione tra lo scheletro di un edificio, le strutture di servizio, accessibili solo al personale addetto alla manutenzione, e le aree pubbliche in cui una discreta continuità nell’aspetto è la norma. Questa strana distinzione tra “commerciale” e “pubblico” esiste altresì nell’opera d’arte, tanto quanto negli spazi in cui essa viene esposta (...). Questi non sono volumi solidi dipinti ad imitazione di oggetti reali – come le Brillo Boxes di Andy Warhol – bensì sono “dipinte” con la loro propria rappresentazione.
James Roberts, dalla prefazione al catalogo della mostra, Nagoya, 1991
01.06.2017 - 18:00
- Prezzo realizzato: **
-
EUR 22.500,-
- Stima:
-
EUR 18.000,- a EUR 22.000,-
Julian Opie *
(nato a Londra nel 1958)
Vent 2, 1989, firmato e datato sul verso: J. Opie 1989, alluminio, legno, plastica, acciaio, 31 x 171 x 10 cm
L’opera è riportata alla pagina web dell’artista nella sezione ‘Sculptures 1989’
Provenienza:
Kohji Ogusa Gallery, Nagoya (Giappone)
Galleria Primo Piano, Roma, ivi acquistato dall’attuale proprietario nel 1991
Collezione privata europea
Esposizioni:
Nagoya, Julian Opie, maggio - giugno 1991, cat. p. 6 con riproduz.;
Roma, Galleria Primo Piano, Roma, 1991
A partire dal 1987, la scultura di Julian Opie ha mostrato la tendenza a conformarsi, per certi aspetti, alle convenzioni e ai formati che possono essere attribuiti a gruppi di apparecchiature commerciali, e, più recentemente, al design di interni di spazi pubblici e oggetti del mobilio domestico. Queste opere emanano un senso di appartenenza al mondo reale, il mondo al di fuori della galleria d’arte, e generano una sensazione di familiarità e conforto quando ci si confronta con esse. Molti di questi oggetti possono essere raggruppati in unità familiari in base alla loro funzione manifesta: “armadietti”, “prese d’aria”, frigoriferi e “uffici” sono esempi tipici (….).
I tipi di spazi che queste sculture “apparecchiature” e i più vasti “uffici” di Opie suggeriscono, supermercati, aeroporti e istituzioni burocratiche, fungono da interfaccia tra il pubblico e il mondo delle grandi corporazioni e del governo (...).
Vent 2 e H fanno parte della serie “vent” (prese d’aria) e rappresentano un tipo simile di area di transizione tra lo scheletro di un edificio, le strutture di servizio, accessibili solo al personale addetto alla manutenzione, e le aree pubbliche in cui una discreta continuità nell’aspetto è la norma. Questa strana distinzione tra “commerciale” e “pubblico” esiste altresì nell’opera d’arte, tanto quanto negli spazi in cui essa viene esposta (...). Questi non sono volumi solidi dipinti ad imitazione di oggetti reali – come le Brillo Boxes di Andy Warhol – bensì sono “dipinte” con la loro propria rappresentazione.
James Roberts, dalla prefazione al catalogo della mostra, Nagoya, 1991
Hotline dell'acquirente
lun-ven: 10.00 - 17.00
kundendienst@dorotheum.at +43 1 515 60 200 |
Asta: | Arte contemporanea II |
Tipo d'asta: | Asta in sala |
Data: | 01.06.2017 - 18:00 |
Luogo dell'asta: | Vienna | Palais Dorotheum |
Esposizione: | 20.05. - 01.06.2017 |
** Prezzo d'acquisto comprensivo di tassa di vendita e IVA
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