Lotto No. 736


Gino de Dominicis *


Gino de Dominicis * - Arte contemporanea

(Ancona 1947–1998 Roma)
Asta in equilibrio, 1971, firmato, datato Gino de Dominicis 1971, firmato de Dominicis sulla parte interiore in ferro, con dedica “A Pio”, ottone, ferro, calamita, vetro, legno verniciato, asta di 175 cm, diametro 2 cm, cornice 186,5 x 84,5 x 12,5 cm, (MCC)

Provenienza:
Acquisito dalla Galleria Pio Monti, Roma, direttamente dall’artista nel 1971 (con certificazione scritta)
Galleria Pio Monti, Roma, ivi acquistato dall’attuale proprietario nel 2005
Collezione privata, Italia

Esposizioni:
Roma, Gino de Dominicis, Galleria Pio Monti, 14 gennaio 1977
Roma, Gino de Dominicis, Galleria Pio Monti, 14 gennaio 1978
Nell’ambito della sua continua ricerca sull’immortalità del corpo, sul tempo, lo spazio, l’invisibilità, il mito, Gino de Dominicis scompare il 14 gennaio 1977 e riappare il 14 gennaio del 1978 nella stessa galleria, dove la sua mostra ha ancora lo stesso allestimento, stessa data, stesso invito. Il tempo si è fermato.
Racconta Pio Monti: “Ricordo le due mostre identiche, ripetute a distanza di un anno, 14 gennaio 1977 / 14 gennaio 1978, con una pietra enorme, un’asta in bilico, due vasetti che rappresentavano l’ubiquità, una piramide invisibile.”

Bibliografia:
I. Tommasoni, Gino de Dominicis, Catalogo ragionato, Skira, Milano, 2011, p. 211, n. 50 con riproduz. (con data errata: 1977)

“Un pittore è come un prestigiatore che con i suoi giochi deve riuscire a sorprendere se stesso. In questo sta la complessità.”
(Gino de Dominicis, “L’Arte e la Biennale” in Quadri & Sculture, n. 33, novembre/dicembre 1988)

Il motivo dell’asta in equilibrio, splendente d’oro, magicamente poggiata a terra per il suo vertice, ritorna in molte opere di Gino de Dominicis a partire dal 1967. “Equilibrio 1”, appare nel 1969 , esposta presso la galleria L’Attico, in Roma, nella prima personale dell’artista. Lo sviluppo verticale dell’asta rimanda simbolicamente al passaggio fra terra e cielo, è un corridoio ascensionale fra il terreno e il divino, un punto fermo, quindi immortale, intorno al quale si sviluppa l’universo.
Le aste, di altezza variabile in relazione allo spazio nel quale verranno collocate, sono tenute in equilibrio verticale dalla forza magnetica che fluisce fra la calamita posta al di sopra dell’asta e un cilindro di ferro incluso all’interno di della stessa.
In seguito l’asta in equilibrio appare inserita all’interno di una “nicchia” o entro una sorta di cornice , nera o bianca o si connette con installazioni più articolate. Ne “Il tempo, lo sbaglio, lo spazio”, del 1969, l’asta appare in equilibrio sull’indice della mano destra di una scheletro umano, con pattini a rotelle, disteso in terra e affiancato da una scheletro di cane portato al guinzaglio; nella collezione d’Arte Contemporanea al Castello di Rivoli, Torino, l’asta è posta in verticale sopra una pietra nera di grandi dimensioni; al Museo di Capodimonte nel 1986, l’asta esposta è bianca e poggia su una pietra rossa. Monumentale l’asta di 16 metri esposta nel 1990 nella collettiva “Roma Anni ’60” a cura di Maurizio Calvesi e Rossella Siligato presso il Palazzo delle Esposizioni

Esperta: Maria Cristina Corsini Maria Cristina Corsini
+39-06-699 23 671

maria.corsini@dorotheum.it

25.11.2015 - 18:00

Prezzo realizzato: **
EUR 222.600,-
Stima:
EUR 80.000,- a EUR 120.000,-

Gino de Dominicis *


(Ancona 1947–1998 Roma)
Asta in equilibrio, 1971, firmato, datato Gino de Dominicis 1971, firmato de Dominicis sulla parte interiore in ferro, con dedica “A Pio”, ottone, ferro, calamita, vetro, legno verniciato, asta di 175 cm, diametro 2 cm, cornice 186,5 x 84,5 x 12,5 cm, (MCC)

Provenienza:
Acquisito dalla Galleria Pio Monti, Roma, direttamente dall’artista nel 1971 (con certificazione scritta)
Galleria Pio Monti, Roma, ivi acquistato dall’attuale proprietario nel 2005
Collezione privata, Italia

Esposizioni:
Roma, Gino de Dominicis, Galleria Pio Monti, 14 gennaio 1977
Roma, Gino de Dominicis, Galleria Pio Monti, 14 gennaio 1978
Nell’ambito della sua continua ricerca sull’immortalità del corpo, sul tempo, lo spazio, l’invisibilità, il mito, Gino de Dominicis scompare il 14 gennaio 1977 e riappare il 14 gennaio del 1978 nella stessa galleria, dove la sua mostra ha ancora lo stesso allestimento, stessa data, stesso invito. Il tempo si è fermato.
Racconta Pio Monti: “Ricordo le due mostre identiche, ripetute a distanza di un anno, 14 gennaio 1977 / 14 gennaio 1978, con una pietra enorme, un’asta in bilico, due vasetti che rappresentavano l’ubiquità, una piramide invisibile.”

Bibliografia:
I. Tommasoni, Gino de Dominicis, Catalogo ragionato, Skira, Milano, 2011, p. 211, n. 50 con riproduz. (con data errata: 1977)

“Un pittore è come un prestigiatore che con i suoi giochi deve riuscire a sorprendere se stesso. In questo sta la complessità.”
(Gino de Dominicis, “L’Arte e la Biennale” in Quadri & Sculture, n. 33, novembre/dicembre 1988)

Il motivo dell’asta in equilibrio, splendente d’oro, magicamente poggiata a terra per il suo vertice, ritorna in molte opere di Gino de Dominicis a partire dal 1967. “Equilibrio 1”, appare nel 1969 , esposta presso la galleria L’Attico, in Roma, nella prima personale dell’artista. Lo sviluppo verticale dell’asta rimanda simbolicamente al passaggio fra terra e cielo, è un corridoio ascensionale fra il terreno e il divino, un punto fermo, quindi immortale, intorno al quale si sviluppa l’universo.
Le aste, di altezza variabile in relazione allo spazio nel quale verranno collocate, sono tenute in equilibrio verticale dalla forza magnetica che fluisce fra la calamita posta al di sopra dell’asta e un cilindro di ferro incluso all’interno di della stessa.
In seguito l’asta in equilibrio appare inserita all’interno di una “nicchia” o entro una sorta di cornice , nera o bianca o si connette con installazioni più articolate. Ne “Il tempo, lo sbaglio, lo spazio”, del 1969, l’asta appare in equilibrio sull’indice della mano destra di una scheletro umano, con pattini a rotelle, disteso in terra e affiancato da una scheletro di cane portato al guinzaglio; nella collezione d’Arte Contemporanea al Castello di Rivoli, Torino, l’asta è posta in verticale sopra una pietra nera di grandi dimensioni; al Museo di Capodimonte nel 1986, l’asta esposta è bianca e poggia su una pietra rossa. Monumentale l’asta di 16 metri esposta nel 1990 nella collettiva “Roma Anni ’60” a cura di Maurizio Calvesi e Rossella Siligato presso il Palazzo delle Esposizioni

Esperta: Maria Cristina Corsini Maria Cristina Corsini
+39-06-699 23 671

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Hotline dell'acquirente lun-ven: 10.00 - 17.00
kundendienst@dorotheum.at

+43 1 515 60 200
Asta: Arte contemporanea
Tipo d'asta: Asta in sala
Data: 25.11.2015 - 18:00
Luogo dell'asta: Vienna | Palais Dorotheum
Esposizione: 14.11. - 25.11.2015


** Prezzo d'acquisto comprensivo di tassa di vendita e IVA

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