Lotto No. 701


Gerhard Richter *


(nato a Dresda nel 1932)
Grün-Blau-Rot [Verde-Blu-Rosso], 1993, firmato, datato sul retro Richter 93, siglato con cat. ragionato n. 789–111, olio su tela, 30 x 40 cm, edizione Parkett n. 35 (timbro sul telaio), su telaio, (PS)

Nella scatola originale in cui fu inviato per posta con un francobollo da 4,50 marchi tedeschi

Bibliografia
Gerhard Richter, Catalogo ragionato, www.gerhard-richter.com, n. 789/1-115, n. 111 (illustrazione a colori)
Hubertus Butin, Stefan Gornert (a cura di), Gerhard Richter - Editionen 1965-2004, catalogo ragionato 2004, n. 81 (illustrazione a colori - un altro esemplare)
Art Magazine Parkett Zurigo, edizione n. 35, marzo 1993

Provenienza:
Collezione privata, Renania Settentrionale-Vestfalia
- direttamente da Parkett Zurigo, 1993

“Comincia tutto con i quattro colori puri rosso, giallo, verde e blu, i cui gradienti ricchi di sfumature e i cui livelli di luminosità producono scale con 16, 64, 256 e 1024 colori. Averne di più non avrebbe senso, non saremmo in grado di distinguerli chiaramente l’uno dall’altro.” (1)
<brRichter contribuì al numero di marzo della rivista d’arte Parkett (n. 35) creando la versione del dipinto a olio Grün-Blau-Rot quale riflessione su come si possa afferrare il paradigma della pittura astratta; la “tecnica lavavetri” che l’artista applicò a questa serie diede origine a uno stile artistico indipendente.<br />
In conformità con l’approccio concettuale di Richter, il titolo Grün-Blau-Rot descrive i tre colori e la sequenza in cui la pittura a olio viene applicata su ciascuna piccola tela: uno strato base di verde acceso venne inizialmente steso sull’intera superficie, poi Gerhard Richter usò un raschietto per lavavetri per trascinare uno strato di colore blu scuro, seguito infine da un rosso sgargiante. Qui, le estensioni individuali di colore si presentano con netto contrasto in certe zone, mentre in altre scivolano facilmente l’una nell’altra, producendo un’illusione artistica di spazialità in cui gli strati inferiori, in certo qual modo esposti, di pittura sembrano galleggiare verso la superficie oppure recedere sullo sfondo, a seconda della luminosità e della prospettiva aerea.

Le molteplici sovrapposizioni di copertura che si fondono nell’impressione ottica di un primo piano e di uno sfondo – una superficie e una profondità – non corrispondono necessariamente all’ordine effettivo con cui la tinta è stata applicata, una sequenza che può a tutti gli effetti venire colta soltanto quando si osservi il dipinto da stretta distanza. (2)

“Richter schiva l’idea di dipingere in direzione di ciò che è più attraente e più ovvio. Utilizza un utensile per lavavetri (un raschietto) per distruggere determinati elementi, al fine di introdurre un elemento di casualità su cui l’artista stesso non esercita controllo. Questa scelta rende i dipinti straordinariamente complessi: essi restano affascinanti a prescindere da quanto spesso li si veda. I suoi dipinti non diventano mai monotoni, dato che sistematicamente si rifiutano di adattarsi a uno specifico gusto.” (3)

La struttura strisciata, e in alcune zone disomogenea, della pittura a olio diventa imprevedibile durante l’applicazione con un raschietto per lavavetri, la costruzione di un sistema di immagini viene subordinata al principio della coincidenza. Ne discende, pertanto, che gli esempi prodotti per la rivista Parkett sono, ciascuno a proprio modo, chiaramente distinti.

“Il fatto è che non ho una specifica immagine in mente. Desidero invece osservare il procedimento che culmina in un dipinto che non avevo per nulla pianificato. E dunque, nonostante questo metodo di lavoro, con le proprie capricciosità, coincidenza, ispirazione e distruzione, permetta a un certo tipo di immagine di emergere, l’aspetto preciso che avrà il dipinto non può essere mai interamente prestabilito. (…)

Voglio ricevere qualcosa di molto più interessante rispetto a quel che avrei mai potuto immaginare.” (4)

(1) Note prese durante una conferenza stampa, 28 luglio 2006, in: Gerhard Richter. Text 1961 bis 2007. Schriften, Interviews, Briefe, Verlag der Buchhandlung Walther König, Colonia, 2008, p. 527.
(2) Cfr. WVZ Butin, p.35.
(3) Dietmar Elger, citato in: Biograf Elger: Richter wird nie langweilig, Focus 8.2.2015.
(4) Gerhard Richter. Text 1961 bis 2007. Schriften, Interviews, Briefe, Verlag der Buchhandlung Walther König, Colonia, 2008, p. 262.

Esperta: Dr. Petra Maria Schäpers Dr. Petra Maria Schäpers

petra.schaepers@dorotheum.de

25.11.2015 - 18:00

Prezzo realizzato: **
EUR 369.000,-
Stima:
EUR 200.000,- a EUR 300.000,-

Gerhard Richter *


(nato a Dresda nel 1932)
Grün-Blau-Rot [Verde-Blu-Rosso], 1993, firmato, datato sul retro Richter 93, siglato con cat. ragionato n. 789–111, olio su tela, 30 x 40 cm, edizione Parkett n. 35 (timbro sul telaio), su telaio, (PS)

Nella scatola originale in cui fu inviato per posta con un francobollo da 4,50 marchi tedeschi

Bibliografia
Gerhard Richter, Catalogo ragionato, www.gerhard-richter.com, n. 789/1-115, n. 111 (illustrazione a colori)
Hubertus Butin, Stefan Gornert (a cura di), Gerhard Richter - Editionen 1965-2004, catalogo ragionato 2004, n. 81 (illustrazione a colori - un altro esemplare)
Art Magazine Parkett Zurigo, edizione n. 35, marzo 1993

Provenienza:
Collezione privata, Renania Settentrionale-Vestfalia
- direttamente da Parkett Zurigo, 1993

“Comincia tutto con i quattro colori puri rosso, giallo, verde e blu, i cui gradienti ricchi di sfumature e i cui livelli di luminosità producono scale con 16, 64, 256 e 1024 colori. Averne di più non avrebbe senso, non saremmo in grado di distinguerli chiaramente l’uno dall’altro.” (1)
<brRichter contribuì al numero di marzo della rivista d’arte Parkett (n. 35) creando la versione del dipinto a olio Grün-Blau-Rot quale riflessione su come si possa afferrare il paradigma della pittura astratta; la “tecnica lavavetri” che l’artista applicò a questa serie diede origine a uno stile artistico indipendente.<br />
In conformità con l’approccio concettuale di Richter, il titolo Grün-Blau-Rot descrive i tre colori e la sequenza in cui la pittura a olio viene applicata su ciascuna piccola tela: uno strato base di verde acceso venne inizialmente steso sull’intera superficie, poi Gerhard Richter usò un raschietto per lavavetri per trascinare uno strato di colore blu scuro, seguito infine da un rosso sgargiante. Qui, le estensioni individuali di colore si presentano con netto contrasto in certe zone, mentre in altre scivolano facilmente l’una nell’altra, producendo un’illusione artistica di spazialità in cui gli strati inferiori, in certo qual modo esposti, di pittura sembrano galleggiare verso la superficie oppure recedere sullo sfondo, a seconda della luminosità e della prospettiva aerea.

Le molteplici sovrapposizioni di copertura che si fondono nell’impressione ottica di un primo piano e di uno sfondo – una superficie e una profondità – non corrispondono necessariamente all’ordine effettivo con cui la tinta è stata applicata, una sequenza che può a tutti gli effetti venire colta soltanto quando si osservi il dipinto da stretta distanza. (2)

“Richter schiva l’idea di dipingere in direzione di ciò che è più attraente e più ovvio. Utilizza un utensile per lavavetri (un raschietto) per distruggere determinati elementi, al fine di introdurre un elemento di casualità su cui l’artista stesso non esercita controllo. Questa scelta rende i dipinti straordinariamente complessi: essi restano affascinanti a prescindere da quanto spesso li si veda. I suoi dipinti non diventano mai monotoni, dato che sistematicamente si rifiutano di adattarsi a uno specifico gusto.” (3)

La struttura strisciata, e in alcune zone disomogenea, della pittura a olio diventa imprevedibile durante l’applicazione con un raschietto per lavavetri, la costruzione di un sistema di immagini viene subordinata al principio della coincidenza. Ne discende, pertanto, che gli esempi prodotti per la rivista Parkett sono, ciascuno a proprio modo, chiaramente distinti.

“Il fatto è che non ho una specifica immagine in mente. Desidero invece osservare il procedimento che culmina in un dipinto che non avevo per nulla pianificato. E dunque, nonostante questo metodo di lavoro, con le proprie capricciosità, coincidenza, ispirazione e distruzione, permetta a un certo tipo di immagine di emergere, l’aspetto preciso che avrà il dipinto non può essere mai interamente prestabilito. (…)

Voglio ricevere qualcosa di molto più interessante rispetto a quel che avrei mai potuto immaginare.” (4)

(1) Note prese durante una conferenza stampa, 28 luglio 2006, in: Gerhard Richter. Text 1961 bis 2007. Schriften, Interviews, Briefe, Verlag der Buchhandlung Walther König, Colonia, 2008, p. 527.
(2) Cfr. WVZ Butin, p.35.
(3) Dietmar Elger, citato in: Biograf Elger: Richter wird nie langweilig, Focus 8.2.2015.
(4) Gerhard Richter. Text 1961 bis 2007. Schriften, Interviews, Briefe, Verlag der Buchhandlung Walther König, Colonia, 2008, p. 262.

Esperta: Dr. Petra Maria Schäpers Dr. Petra Maria Schäpers

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Hotline dell'acquirente lun-ven: 10.00 - 17.00
kundendienst@dorotheum.at

+43 1 515 60 200
Asta: Arte contemporanea
Tipo d'asta: Asta in sala
Data: 25.11.2015 - 18:00
Luogo dell'asta: Vienna | Palais Dorotheum
Esposizione: 14.11. - 25.11.2015


** Prezzo d'acquisto comprensivo di tassa di vendita e IVA

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