Lotto No. 610


Anton Raphael Mengs (Aussig 1728 – Roma 1779)


Anton Raphael Mengs (Aussig 1728 – Roma 1779) - Dipinti antichi

La Maddalena penitente, olio su tela, cm 132,2 x 184,2, in cornice

Provenienza:
1759/1760 Giangiacomo de Marinis (1698–1765), marchese di Genzano, Palazzo San Gervasio, Napoli;
1765 Giovanni Andrea de Marinis,
1825 Giuseppe de Sangro III (177–1837), principe di Fondi, Napoli;
collezione de Sangro, fino al 1895;
nel 1895 acquistato dal dottor A. Walther, Sangiorgi, Napoli, 22 aprile – 1 maggio 1895;
asta, Helbing, Monaco di Baviera, 8 giugno 1896, numero 146;
asta, Phillips, Londra, 4 luglio 1995, lotto 35;
collezione privata europea.

Mostre:
Mengs. La scoperta del Neoclassico, catalogo della mostra (Padova, Palazzo Zabarella, 2001), a cura di S. Roettgen, Venezia 2001, catalogo numero 57, pp. 206/07.

Documentazione:
inventario del 1824, Archivi di Stato di Napoli (ASNa), Archivio De Sangro, Copia dell’Inventario de’ beni del fu Ecc. M.se di Genzano, Giovann’andrea de Marini: “Raffael Mengs, La Maddalena distesa col corpo a terra, sopra tela; quadro fatto in casa dal detto Mengs”;

inventario della collezione De Sangro, metà del Settecento, ACS, Min. P.I., Dir. Gen. AA.BB.AA., Dir. Musei Gallerie e Pinacoteche, Napoli, b. 250, fasc. 117-121, Catalogo de’ quadri componenti la Galleria del principe di Fondi: “Cavaliere Mengs, la Maddalena”.

Bibliografia:
G. L. Bianconi, Elogio storico del cavaliere Anton Raffaelle Mengs scritto dal Consiglier Bianconi con un Catalogo in fine delle opere da esso fatte, Milano 1780, pag. 94,
Doray de Longrais, Oeuvres de M. Mengs, traduites par J. P. Doray de Longrais, avec un Eloge historique de Mengs, rédigé par L. T. Hèrissant, sur des Notes qui avaient été envoyées de Stuttgard au traducteur par Guibal, éleve de Mengs, Ratisbona 1782, pag. 27
M. C. F. Prange, Des Ritters Anton Raphael Mengs ersten Mahlers Karl III. König in Spanien hinterlassene Werke, 3 volumi, nach den Originalhandschriften übersetzt und mit ungedruckten Aufsätzen und Anmerkungen vermehrt herausgegeben, Halle 1786, volume I, pag. 42
G. N. D’Azara, C. Fea, Opere di Antonio Raffaello Mengs, primo Pittore del Re cattolico Carlo III. Pubblicate dal Cavaliere D. Giuseppe Nicola d’Azara e in questa edizione corrette ed aumentate dal l’avvocato Carlo Fea, Roma 1787, pag. XIX;
A. Fabroni, Elogi di uomini illustri italiani, Pisa 1789, volume II, pp. 311–54
G. N. D’Azara, Opere di Anton Raphael Mengs, I, 1834, pp. 26/27
G. K. Nagler, Neues Allgemeines Künstler Lexikon, IX, Monaco di Baviera 1840,
Grande Collection de tableaux et objets d’art qui serons vendus aux enchères par le ministère du chev. A. Sangiorgi au Palais du Prince du Fondi à Naples, catalogo d’asta, Napoli , Piazza Medina, 22 aprile – 1 maggio 1895, numero 60;
H. Helbing, Catalogo d’asta, 8 giugno 1896, numero 146, tavola III, pag. 18
G. Manieri Elia, “La quadreria napoletana de Marinis-de Sangro dall‘influenza del classicismo romano al dissolvimento del collezionismo aristocratico“, in: Collezionismo e ideologia: mecenati, artisti e teorici dal classico al neoclassico, a cura di Elisa Debenedetti, Roma 1991, pag. 311
S. Roettgen, Anton Raphael Mengs 1728-1779. Leben und Wirken, Monaco di Baviera 1999, I, numero 88, pp. 135/36
M. Savarese, “La collezione de Sangro dei principi di Fondi in tre inediti inventari di famiglia: da quadreria seicentesca a moderna raccolta di arti decorative“, in: Napoli nobilissima, 5. Ser., 7.2006, 5/6, pp. 190, 203.

La provenienza del dipinto in oggetto è ben documentata e si può ripercorrere fino alla collezione De Marinis, una delle raccolte d’arte più importanti della Napoli settecentesca. Steffi Roettgen ha identificato nel dipinto in oggetto qquell’opera citata nella biografia del Mengs scritta da D’Azara nel 1834 ccome “Maddalena di figura intera“, “per il principe di San Gervasio in Napoli“ (vedi G. N. D’Azara, Opere di Anton Raphael Mengs, I, 1834, pp. 26/27). Una conferma della provenienza si ritrova nell’indice dell’inventario del De Marinis del 1824, redatto alla morte di Giovanni Andrea de Marinis. Secondo l’inventario il dipinto – “quadro fatto in casa dal detto Mengs“ – si sarebbe trovato a Napoli nel Casino dell’Infrascata (vedi M. Savarese, “La collezione de Sangro dei principi di Fondi in tre inediti inventari di famiglia: da quadreria seicentesca a moderna raccolta di arti decorative“, in: Napoli nobilissima, 5. Ser., 7.2006, 5/6, pp. 190, 203).

Nel 1824, dopo le nozze fra Constanza de Marinis e Giuseppe de Sangro III, principe di Fondi, l’intera collezione d’arte, compresa la presente Maria Maddalena, divenne di proprietà della famiglia De Sangro, nella cui raccolta si trovavano già altre opere dal medesimo soggetto. Alla metà del Settecento erano tutte esposte in una sala – il nostro dipinto di Mengs, un quadro di Tiziano ed uno di Lanfranco che ritrae la santa insieme ad un gruppo di cherubini (vedi G. Manieri Elia, “La quadreria napoletana de Marinis-de Sangro dall’influenza del classicismo romano al dissolvimento del collezionismo aristocratico“, in: Collezionismo e ideologia: mecenati, artisti e teorici dal classico al neoclassico, a cura di Elisa Debenedetti, Roma 1991, pp. 333/34).

Il dipinto in esame, che compare anche in inventari successivi della collezione De Sangro, rimase nel palazzo di famiglia fino alla vendita all’asta della collezione nel 1895. Il quadro, acquistato dal dottor A. Walther, ricomparve un anno dopo, ossia nel 1896, a Monaco di Baviera e poi nuovamente nel 1995 in un’asta a Londra (Phillips, 4 luglio 1995, lotto 35). La composizione era tuttavia nota, poiché la bottega di Mengs ne aveva realizzato una copia.

Anton Raphael Mengs replicò più colte il tema della Maddalena penitente su incarico del principe suo committente. Funse da modello a numerose iconografie della Maddalena a figura intera, che sprigionano un alto grado di sensualità, una composizione del Correggio giunta a Dresda da Modena nel 1746 insieme ad altre opere d’arte della preziosa collezione degli Este. A quell’epoca Mengs viveva nella sua città natale e lavorava per committenti quali il principe elettore di Sassonia Federico Augusto II. Come ulteriore fonte d’ispirazione, Mengs attinse alla celebre raffigurazione della santa di Pompeo Batoni, che a sua volta era influenzato da Correggio, datata 1742, che dopo il 1754 fu conservata a Dresda.. Roettgen vede dei parallelismi sia nella costruzione del quadro che nello scorcio paesistico che s’intravede dietro la grotta.

Anton Raphael Mengs lasciò Dresda nel 1751 per trasferirsi per sempre a Roma. Entrò in contatto con cerchie di artisti ed intellettuali che condividevano la sua passione per le antichità romane, e fece amicizia con Johann Joachim Winckelmann. Mengs era solito eseguire ritratti soprattutto degli aristocratici inglesi in viaggio a Roma, e nell’Urbe gli furono commissionati anche importanti incarichi di affreschi. Nel 1759 è documentato a Napoli dove rimase per otto mesi per ritrarvi la famiglia reale e studiare le rovine di Ercolano, che all’epoca erano state da poco scoperte. Nel 1761 Carlo III lo chiamò alla sua corte, dove fino al 1776 detenne la carica di “primer pintor de camara“.

17.10.2012 - 18:00

Prezzo realizzato: **
EUR 99.500,-
Stima:
EUR 80.000,- a EUR 120.000,-

Anton Raphael Mengs (Aussig 1728 – Roma 1779)


La Maddalena penitente, olio su tela, cm 132,2 x 184,2, in cornice

Provenienza:
1759/1760 Giangiacomo de Marinis (1698–1765), marchese di Genzano, Palazzo San Gervasio, Napoli;
1765 Giovanni Andrea de Marinis,
1825 Giuseppe de Sangro III (177–1837), principe di Fondi, Napoli;
collezione de Sangro, fino al 1895;
nel 1895 acquistato dal dottor A. Walther, Sangiorgi, Napoli, 22 aprile – 1 maggio 1895;
asta, Helbing, Monaco di Baviera, 8 giugno 1896, numero 146;
asta, Phillips, Londra, 4 luglio 1995, lotto 35;
collezione privata europea.

Mostre:
Mengs. La scoperta del Neoclassico, catalogo della mostra (Padova, Palazzo Zabarella, 2001), a cura di S. Roettgen, Venezia 2001, catalogo numero 57, pp. 206/07.

Documentazione:
inventario del 1824, Archivi di Stato di Napoli (ASNa), Archivio De Sangro, Copia dell’Inventario de’ beni del fu Ecc. M.se di Genzano, Giovann’andrea de Marini: “Raffael Mengs, La Maddalena distesa col corpo a terra, sopra tela; quadro fatto in casa dal detto Mengs”;

inventario della collezione De Sangro, metà del Settecento, ACS, Min. P.I., Dir. Gen. AA.BB.AA., Dir. Musei Gallerie e Pinacoteche, Napoli, b. 250, fasc. 117-121, Catalogo de’ quadri componenti la Galleria del principe di Fondi: “Cavaliere Mengs, la Maddalena”.

Bibliografia:
G. L. Bianconi, Elogio storico del cavaliere Anton Raffaelle Mengs scritto dal Consiglier Bianconi con un Catalogo in fine delle opere da esso fatte, Milano 1780, pag. 94,
Doray de Longrais, Oeuvres de M. Mengs, traduites par J. P. Doray de Longrais, avec un Eloge historique de Mengs, rédigé par L. T. Hèrissant, sur des Notes qui avaient été envoyées de Stuttgard au traducteur par Guibal, éleve de Mengs, Ratisbona 1782, pag. 27
M. C. F. Prange, Des Ritters Anton Raphael Mengs ersten Mahlers Karl III. König in Spanien hinterlassene Werke, 3 volumi, nach den Originalhandschriften übersetzt und mit ungedruckten Aufsätzen und Anmerkungen vermehrt herausgegeben, Halle 1786, volume I, pag. 42
G. N. D’Azara, C. Fea, Opere di Antonio Raffaello Mengs, primo Pittore del Re cattolico Carlo III. Pubblicate dal Cavaliere D. Giuseppe Nicola d’Azara e in questa edizione corrette ed aumentate dal l’avvocato Carlo Fea, Roma 1787, pag. XIX;
A. Fabroni, Elogi di uomini illustri italiani, Pisa 1789, volume II, pp. 311–54
G. N. D’Azara, Opere di Anton Raphael Mengs, I, 1834, pp. 26/27
G. K. Nagler, Neues Allgemeines Künstler Lexikon, IX, Monaco di Baviera 1840,
Grande Collection de tableaux et objets d’art qui serons vendus aux enchères par le ministère du chev. A. Sangiorgi au Palais du Prince du Fondi à Naples, catalogo d’asta, Napoli , Piazza Medina, 22 aprile – 1 maggio 1895, numero 60;
H. Helbing, Catalogo d’asta, 8 giugno 1896, numero 146, tavola III, pag. 18
G. Manieri Elia, “La quadreria napoletana de Marinis-de Sangro dall‘influenza del classicismo romano al dissolvimento del collezionismo aristocratico“, in: Collezionismo e ideologia: mecenati, artisti e teorici dal classico al neoclassico, a cura di Elisa Debenedetti, Roma 1991, pag. 311
S. Roettgen, Anton Raphael Mengs 1728-1779. Leben und Wirken, Monaco di Baviera 1999, I, numero 88, pp. 135/36
M. Savarese, “La collezione de Sangro dei principi di Fondi in tre inediti inventari di famiglia: da quadreria seicentesca a moderna raccolta di arti decorative“, in: Napoli nobilissima, 5. Ser., 7.2006, 5/6, pp. 190, 203.

La provenienza del dipinto in oggetto è ben documentata e si può ripercorrere fino alla collezione De Marinis, una delle raccolte d’arte più importanti della Napoli settecentesca. Steffi Roettgen ha identificato nel dipinto in oggetto qquell’opera citata nella biografia del Mengs scritta da D’Azara nel 1834 ccome “Maddalena di figura intera“, “per il principe di San Gervasio in Napoli“ (vedi G. N. D’Azara, Opere di Anton Raphael Mengs, I, 1834, pp. 26/27). Una conferma della provenienza si ritrova nell’indice dell’inventario del De Marinis del 1824, redatto alla morte di Giovanni Andrea de Marinis. Secondo l’inventario il dipinto – “quadro fatto in casa dal detto Mengs“ – si sarebbe trovato a Napoli nel Casino dell’Infrascata (vedi M. Savarese, “La collezione de Sangro dei principi di Fondi in tre inediti inventari di famiglia: da quadreria seicentesca a moderna raccolta di arti decorative“, in: Napoli nobilissima, 5. Ser., 7.2006, 5/6, pp. 190, 203).

Nel 1824, dopo le nozze fra Constanza de Marinis e Giuseppe de Sangro III, principe di Fondi, l’intera collezione d’arte, compresa la presente Maria Maddalena, divenne di proprietà della famiglia De Sangro, nella cui raccolta si trovavano già altre opere dal medesimo soggetto. Alla metà del Settecento erano tutte esposte in una sala – il nostro dipinto di Mengs, un quadro di Tiziano ed uno di Lanfranco che ritrae la santa insieme ad un gruppo di cherubini (vedi G. Manieri Elia, “La quadreria napoletana de Marinis-de Sangro dall’influenza del classicismo romano al dissolvimento del collezionismo aristocratico“, in: Collezionismo e ideologia: mecenati, artisti e teorici dal classico al neoclassico, a cura di Elisa Debenedetti, Roma 1991, pp. 333/34).

Il dipinto in esame, che compare anche in inventari successivi della collezione De Sangro, rimase nel palazzo di famiglia fino alla vendita all’asta della collezione nel 1895. Il quadro, acquistato dal dottor A. Walther, ricomparve un anno dopo, ossia nel 1896, a Monaco di Baviera e poi nuovamente nel 1995 in un’asta a Londra (Phillips, 4 luglio 1995, lotto 35). La composizione era tuttavia nota, poiché la bottega di Mengs ne aveva realizzato una copia.

Anton Raphael Mengs replicò più colte il tema della Maddalena penitente su incarico del principe suo committente. Funse da modello a numerose iconografie della Maddalena a figura intera, che sprigionano un alto grado di sensualità, una composizione del Correggio giunta a Dresda da Modena nel 1746 insieme ad altre opere d’arte della preziosa collezione degli Este. A quell’epoca Mengs viveva nella sua città natale e lavorava per committenti quali il principe elettore di Sassonia Federico Augusto II. Come ulteriore fonte d’ispirazione, Mengs attinse alla celebre raffigurazione della santa di Pompeo Batoni, che a sua volta era influenzato da Correggio, datata 1742, che dopo il 1754 fu conservata a Dresda.. Roettgen vede dei parallelismi sia nella costruzione del quadro che nello scorcio paesistico che s’intravede dietro la grotta.

Anton Raphael Mengs lasciò Dresda nel 1751 per trasferirsi per sempre a Roma. Entrò in contatto con cerchie di artisti ed intellettuali che condividevano la sua passione per le antichità romane, e fece amicizia con Johann Joachim Winckelmann. Mengs era solito eseguire ritratti soprattutto degli aristocratici inglesi in viaggio a Roma, e nell’Urbe gli furono commissionati anche importanti incarichi di affreschi. Nel 1759 è documentato a Napoli dove rimase per otto mesi per ritrarvi la famiglia reale e studiare le rovine di Ercolano, che all’epoca erano state da poco scoperte. Nel 1761 Carlo III lo chiamò alla sua corte, dove fino al 1776 detenne la carica di “primer pintor de camara“.


Hotline dell'acquirente lun-ven: 10.00 - 17.00
old.masters@dorotheum.at

+43 1 515 60 403
Asta: Dipinti antichi
Tipo d'asta: Asta in sala
Data: 17.10.2012 - 18:00
Luogo dell'asta: Vienna | Palais Dorotheum
Esposizione: 06.10. - 17.10.2012


** Prezzo d'acquisto comprensivo di tassa di vendita e IVA

Non è più possibile effettuare un ordine di acquisto su Internet. L'asta è in preparazione o è già stata eseguita.