Lotto No. 1503


Ilya Kabakov


Ilya Kabakov - Arte contemporanea

(Dnjepropetrovsk/Ucraina 1933 nato; vive e lavora a New York) La toilette, sul riporto intitolato in cirillico, firmato, datato I. Kabakov 2001, grafite e olio su tela, 205 x 155 cm, con cornice, (PS)

Provenienza:
L’artista
Galerie Michael Kewenig Colonia,
Collezione Inge e Philip van den Hurk, Olanda

Questo lavoro è registrato in archivio con il numero 362.

Esposizioni:
Fondazione Querini Stampalia, Venezia, Premio Querini - Furla per l’Arte, 5-5-2001 (con catalogo della mostra.)
Galerie im Traklhaus, Salisburgo, 8-.8-2002 – 14-9-2002 e Galleria Thaddaeus Ropac, Parigi, 2-.11-2002–7-1-2003 Ilya Kabakov, Not Everyone will be taken into the Future, materiali per l’installazione, con Emilia Kabakov.
Il lavoro faceva parte dell’installazione “Not Everyone will be taken into the Future”, Biennale Venezia 2001

Bibliografia:
Renate Petzinger e Emilia Kabakov (a cura di), Ilya Kabakov, Paintings/Gemälde 1957 – 2008, Catalogue Raisonné, vol. II, Museum Wiesbaden, Kerber Verlag, 2008, p. 111, n. 392
Catalogo della mostra. Arne Ehman e Dietgard Grimmer (a cura di) con dichiarazioni di Ilya Kabakov, Intervista con Ilya Kabakov e Barbara Wally e saggio di Lóránd Hegyi, Ilya & Emilia Kabakov, Not Everyone will be taken into the Future, Salisburgo/Parigi 2002 (riproduzione)

„Una parola e un‘immagine, che si trovino in un campo figurativo, possono anche essere interpretati come una parola e un oggetto, presenti in quel campo. Entrambi sono naturalmente identici nella coscienza dell‘osservatore e possono essere visti da quest’ultimo in un campo. Perfino nella memoria l’oggetto appare rispecchiarsi visivamente, come visto dal di fuori, mentre la sua valutazione può farsi solo dall’interno“ (p. 18)
L’apparente disegno architettonico della toilette appare come un ritorno agli inizi del lavoro di Kabakov in Unione Sovietica, quando aveva il suo atelier nell’underground moscovita, nel sottotetto della sua abitazione. Lì egli dipingeva tele bianche, che poi copriva di scritte per inscenare per le commissioni di controllo statali un’attività di estrema importanza – i turni di pulizia, l’asporto rifiuti, …, legittimazione necessaria per il suo proprio lavoro. Anche le opere e installazioni di Kabakov, realizzate dalla metà degli anni ottanta, ricordano il fallimento dell’ideale socialista, ma mantengono ciononostante una prospettiva universalistica. Il disegno progettuale della toilette è costruitoa partire da una griglia in grafite riportata sulla tela bianca. Ai margini dello schizzo architetonico si trovano le diverse prospettive dall’interno e dall’esteno così come anche la vista dall‘alto, il centro è dominato dal disegno che sembra a prima vista prospettico. A una più attenta osservazione linee che dovrebbero scorrere in parallelo precipitano, angoli vengono smussati o tirati all‘eccesso e in questo modo Kabakov riesce a trasformare uno schizze in sè rigido in un’immagine viva. „All‘intenzione […] deve essere negata la realizzazione, essa gioisce addirittura nel non essere realizzata e rimanere possibilità. Questo è evidentemente il punto chiave nella relazione della coscienza all’oggetto realizzato. Che non realizzerà mai l’intenzione, sarà sempre mal fatto, goffo e del tutto privo di valore. Per questo la mia coscienza si tiene libera da questo oggetto, io non ci sono entrato, posso rimanere sempre accanto ad esso e valutarlo. Così si crea naturalmente una speciale forma di scissione. Visto che sono pur sempre io ad aver fatto quest’oggetto, eppure vogli e posso restarne libero.“ (p. 16) Ilya Kabakov, Zdenek Felix (a cura di), Der Text als Grundlage des Visuellen, Colonia 2000

Esperta: Dr. Petra Maria Schäpers Dr. Petra Maria Schäpers

petra.schaepers@dorotheum.de

16.05.2013 - 19:00

Prezzo realizzato: **
EUR 366.300,-
Stima:
EUR 300.000,- a EUR 400.000,-

Ilya Kabakov


(Dnjepropetrovsk/Ucraina 1933 nato; vive e lavora a New York) La toilette, sul riporto intitolato in cirillico, firmato, datato I. Kabakov 2001, grafite e olio su tela, 205 x 155 cm, con cornice, (PS)

Provenienza:
L’artista
Galerie Michael Kewenig Colonia,
Collezione Inge e Philip van den Hurk, Olanda

Questo lavoro è registrato in archivio con il numero 362.

Esposizioni:
Fondazione Querini Stampalia, Venezia, Premio Querini - Furla per l’Arte, 5-5-2001 (con catalogo della mostra.)
Galerie im Traklhaus, Salisburgo, 8-.8-2002 – 14-9-2002 e Galleria Thaddaeus Ropac, Parigi, 2-.11-2002–7-1-2003 Ilya Kabakov, Not Everyone will be taken into the Future, materiali per l’installazione, con Emilia Kabakov.
Il lavoro faceva parte dell’installazione “Not Everyone will be taken into the Future”, Biennale Venezia 2001

Bibliografia:
Renate Petzinger e Emilia Kabakov (a cura di), Ilya Kabakov, Paintings/Gemälde 1957 – 2008, Catalogue Raisonné, vol. II, Museum Wiesbaden, Kerber Verlag, 2008, p. 111, n. 392
Catalogo della mostra. Arne Ehman e Dietgard Grimmer (a cura di) con dichiarazioni di Ilya Kabakov, Intervista con Ilya Kabakov e Barbara Wally e saggio di Lóránd Hegyi, Ilya & Emilia Kabakov, Not Everyone will be taken into the Future, Salisburgo/Parigi 2002 (riproduzione)

„Una parola e un‘immagine, che si trovino in un campo figurativo, possono anche essere interpretati come una parola e un oggetto, presenti in quel campo. Entrambi sono naturalmente identici nella coscienza dell‘osservatore e possono essere visti da quest’ultimo in un campo. Perfino nella memoria l’oggetto appare rispecchiarsi visivamente, come visto dal di fuori, mentre la sua valutazione può farsi solo dall’interno“ (p. 18)
L’apparente disegno architettonico della toilette appare come un ritorno agli inizi del lavoro di Kabakov in Unione Sovietica, quando aveva il suo atelier nell’underground moscovita, nel sottotetto della sua abitazione. Lì egli dipingeva tele bianche, che poi copriva di scritte per inscenare per le commissioni di controllo statali un’attività di estrema importanza – i turni di pulizia, l’asporto rifiuti, …, legittimazione necessaria per il suo proprio lavoro. Anche le opere e installazioni di Kabakov, realizzate dalla metà degli anni ottanta, ricordano il fallimento dell’ideale socialista, ma mantengono ciononostante una prospettiva universalistica. Il disegno progettuale della toilette è costruitoa partire da una griglia in grafite riportata sulla tela bianca. Ai margini dello schizzo architetonico si trovano le diverse prospettive dall’interno e dall’esteno così come anche la vista dall‘alto, il centro è dominato dal disegno che sembra a prima vista prospettico. A una più attenta osservazione linee che dovrebbero scorrere in parallelo precipitano, angoli vengono smussati o tirati all‘eccesso e in questo modo Kabakov riesce a trasformare uno schizze in sè rigido in un’immagine viva. „All‘intenzione […] deve essere negata la realizzazione, essa gioisce addirittura nel non essere realizzata e rimanere possibilità. Questo è evidentemente il punto chiave nella relazione della coscienza all’oggetto realizzato. Che non realizzerà mai l’intenzione, sarà sempre mal fatto, goffo e del tutto privo di valore. Per questo la mia coscienza si tiene libera da questo oggetto, io non ci sono entrato, posso rimanere sempre accanto ad esso e valutarlo. Così si crea naturalmente una speciale forma di scissione. Visto che sono pur sempre io ad aver fatto quest’oggetto, eppure vogli e posso restarne libero.“ (p. 16) Ilya Kabakov, Zdenek Felix (a cura di), Der Text als Grundlage des Visuellen, Colonia 2000

Esperta: Dr. Petra Maria Schäpers Dr. Petra Maria Schäpers

petra.schaepers@dorotheum.de


Hotline dell'acquirente lun-ven: 10.00 - 17.00
kundendienst@dorotheum.at

+43 1 515 60 200
Asta: Arte contemporanea
Tipo d'asta: Asta in sala
Data: 16.05.2013 - 19:00
Luogo dell'asta: Vienna | Palais Dorotheum
Esposizione: 04.05. - 16.05.2013


** Prezzo d'acquisto comprensivo di tassa di vendita e IVA

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