(Castleford 1898- Much Hadham 1986) Three Points, 1939-40, bronzo con patina dorata, numerato sul lato inferiore A 0/8 (Epreuve d'Artiste), con timbro della fonderia susse fond - Parigi, su piedistallo di marmo, cm 18,5 x 20 x 10, (PP)

Bibliografia: Herbert Read, David Sylvester, Henry Moore: complete sculpture 1921-48, Lund Humphries, Londra 1957, vol. I, pagina 12, n. 211, con illustrazione a pagina 137. Per raffronti vedi: Elda Fezzi, Henry Moore, I Maestri del Novecento, Sansoni Editore 1971, n. 9, pagina 96, ill. n. 9 pagina 53; Jeremy Lewison, Henry Moore 1898-1986, Taschen Colonia 2007, pagina 48, con illustrazione a pagina 49. Per raffronti vedi: Henry Moore, Three Points, 1939-40, bronzo, di proprietà della Tate Modern, Londra: www. tate. org. uk. Provenienza: Marlborough Fine Art Ltd., Londra; collezione privata europea. All’inizio degli anni Trenta le sculture di Henry Moore diventano sempre più astratte. Nei suoi frequenti viaggi a Parigi ebbe incontri artistici con Pablo Picasso, Georges Braque, Hans Arp e Alberto Giacometti. Lo scultore inglese si dedicò anche al surrealismo, che si avverte in numerose sue opere, fra cui "Three Points”. "The use of space in Three Points creates a sense of anticipation. Moore commented: 'This pointing has an emotional or physical action in it where things are just about to touch but don't ... like the points in the sparking plug of a car ... the spark has to jump across the gap'." (Tate Collection, Three Points by Henry Moore, www. tate. org. uk)