Lotto No. 64


Jacopo Negretti detto Palma il Giovane


(Venezia 1548 - 1628) La Sibilla Tiburtina indica la Vergine all'Imperatore Ottaviano Augusto, olio su tela, cm 103 x 164, in cornice

Provenienza: collezione privata europea. La tela raffigura un episodio narrato nella Legenda Aurea di Jacopo da Varagine: la profezia della nascita di Cristo che la Sibilla Tiburtina espresse all'Imperatore Augusto che la interrogava, mostrandogli l'apparizione celeste della Madonna con il Bambino in "un cerchio d'oro attorno al sole". Secondo la leggenda, l'imperatore fece erigere sul colle capitolino un grande altare in onore del "bambino giudeo venuto dal cielo", che i cristiani sostituirono poi con la chiesa di S. Maria in Aracoeli. La splendida figura della Sibilla costituisce il perno della composizione, legando la parte sinistra del dipinto dove sono accalcate le figure degli astanti e l'imperatore inginocchiato. La Sibilla, volgendosi con forte torsione verso l'imperatore, gli indica la Vergine con il Bambino in cielo, posti nell'angolo destro in alto, misurando con il suo ampio gesto dinamico la profondità del quadro. Questa stessa figura è un omaggio al Tintoretto: con analoga funzione, in una composizione che si svolge con diversa complessità e senso prospettico, compare infatti nella portella d'organo di S. Maria dell'Orto a Venezia raffigurante la Presentazione della Vergine al tempio, realizzata dal pittore tra 1552-53. Modellata sull'esempio del Tintoretto, la figura mostra qui un maggiore avvitamento: al braccio lanciato in alto e in avanti corrisponde in un perfetto contrapposto dinamico il piede destro lasciato indietro. Del resto Palma aveva soggiornato a lungo in Italia centrale, a partire dal 1564, prima ad Urbino alla corte dei Montefeltro e poi a Roma, dove aveva potuto ammirare direttamente i grandi modelli del Manierismo, Raffaello e, soprattutto, Michelangelo, cui rimanda la robustezza plastica e muscolare della figura della Sibilla e un cromatismo memore della lezione michelangiolesca della Sistina ma anche dei toni iridescenti del Barocci, riletti in chiave veneta. Lo studiato ritmo compositivo, il disegno sapiente nelle figure e la ricchezza cromatica della tela fanno propendere per una piena autografia del maestro veneziano, confermata da uno studio per la figura dell'imperatore in ginocchio con le mani giunte in preghiera, conservato all’Accademia Carrara di Bergamo, carboncino e biacca su carta verde azzurra cm 15,5 x 15,5 (cfr.: Jacopo Palma il Giovane. Quaderni di disegni dell'Accademia Carrara di Bergamo con altri disegni dell'Accademia Carrara e del Museo Fantoni di Rovetta, Milano 1963, n. 791 tav. 87).

Esperto: Mark MacDonnell Mark MacDonnell
+43 1 515 60 403

mark.macdonnell@dorotheum.at

06.10.2009 - 17:00

Prezzo realizzato: **
EUR 79.600,-
Stima:
EUR 40.000,- a EUR 50.000,-

Jacopo Negretti detto Palma il Giovane


(Venezia 1548 - 1628) La Sibilla Tiburtina indica la Vergine all'Imperatore Ottaviano Augusto, olio su tela, cm 103 x 164, in cornice

Provenienza: collezione privata europea. La tela raffigura un episodio narrato nella Legenda Aurea di Jacopo da Varagine: la profezia della nascita di Cristo che la Sibilla Tiburtina espresse all'Imperatore Augusto che la interrogava, mostrandogli l'apparizione celeste della Madonna con il Bambino in "un cerchio d'oro attorno al sole". Secondo la leggenda, l'imperatore fece erigere sul colle capitolino un grande altare in onore del "bambino giudeo venuto dal cielo", che i cristiani sostituirono poi con la chiesa di S. Maria in Aracoeli. La splendida figura della Sibilla costituisce il perno della composizione, legando la parte sinistra del dipinto dove sono accalcate le figure degli astanti e l'imperatore inginocchiato. La Sibilla, volgendosi con forte torsione verso l'imperatore, gli indica la Vergine con il Bambino in cielo, posti nell'angolo destro in alto, misurando con il suo ampio gesto dinamico la profondità del quadro. Questa stessa figura è un omaggio al Tintoretto: con analoga funzione, in una composizione che si svolge con diversa complessità e senso prospettico, compare infatti nella portella d'organo di S. Maria dell'Orto a Venezia raffigurante la Presentazione della Vergine al tempio, realizzata dal pittore tra 1552-53. Modellata sull'esempio del Tintoretto, la figura mostra qui un maggiore avvitamento: al braccio lanciato in alto e in avanti corrisponde in un perfetto contrapposto dinamico il piede destro lasciato indietro. Del resto Palma aveva soggiornato a lungo in Italia centrale, a partire dal 1564, prima ad Urbino alla corte dei Montefeltro e poi a Roma, dove aveva potuto ammirare direttamente i grandi modelli del Manierismo, Raffaello e, soprattutto, Michelangelo, cui rimanda la robustezza plastica e muscolare della figura della Sibilla e un cromatismo memore della lezione michelangiolesca della Sistina ma anche dei toni iridescenti del Barocci, riletti in chiave veneta. Lo studiato ritmo compositivo, il disegno sapiente nelle figure e la ricchezza cromatica della tela fanno propendere per una piena autografia del maestro veneziano, confermata da uno studio per la figura dell'imperatore in ginocchio con le mani giunte in preghiera, conservato all’Accademia Carrara di Bergamo, carboncino e biacca su carta verde azzurra cm 15,5 x 15,5 (cfr.: Jacopo Palma il Giovane. Quaderni di disegni dell'Accademia Carrara di Bergamo con altri disegni dell'Accademia Carrara e del Museo Fantoni di Rovetta, Milano 1963, n. 791 tav. 87).

Esperto: Mark MacDonnell Mark MacDonnell
+43 1 515 60 403

mark.macdonnell@dorotheum.at


Hotline dell'acquirente lun-ven: 10.00 - 17.00
old.masters@dorotheum.at

+43 1 515 60 403
Asta: Dipinti antichi
Tipo d'asta: Asta in sala
Data: 06.10.2009 - 17:00
Luogo dell'asta: Vienna | Palais Dorotheum
Esposizione: 26.09. - 06.10.2009


** Prezzo d'acquisto comprensivo di tassa di vendita e IVA

Non è più possibile effettuare un ordine di acquisto su Internet. L'asta è in preparazione o è già stata eseguita.