Lotto No. 365


Marcantonio Franceschini


(Bologna 1648 – 1729)
Maria Maddalena riceve da un angelo una corona di spine, olio su tela, cm 58,9 x 51,6 , in cornice

Il dipinto reca a tergo sul telaio originale l’iscrizione ‘38’ e due etichette ‘Gr. P’ e ‘GGT’, oltre ad un sigilo di cera recante lo stemma della famiglia Franceschini (oggi separato dal quadro).

Provenienza: probabilmente Paolo Granieri o Gremesi, Bologna 1691; Fondoantico, Bologna; collezione privata europea.

Bibliografia: probabilmente Marco Antonio Franceschini, Libro dei Conti 1684–1717, manoscritto, Biblioteca Comunale Bologna, BCB. MS. B 4067, c. 15V. 22 marzo 1691 ‘Dal Sig. Paolo Gremesi per una Madalena piccola con puttino L. 200’; E. Negro, in Arte in Emilia. Dalle raccolte storiche al nuovo collezionismo, Modena, 1989, pag. 132, n. 98. D. Benati, in Aspetti dell’Arte Emiliana dal XVI al XVIII Secolo, catalogue Fondoantico, Bologna, 1998 DW. Miller, Marcantonio Franceschini, Artema, 2001, pag. 121, n. 27, pl. XVIII.

Franceschini riprese più volte il soggetto della Maddalena penitente, e sia Negro che Benati (cfr. bibliografia) ritengono che il dipinto in questione sia quello descritto nel libro di conti del Franceschini nel marzo del 1691 come ‘Maddalena piccola con puttini’. Come acquirente è indicato Paolo Granieri o Gremesi. Per ragioni stilistiche il dipinto è databile agli anni Novanta del Seicento, il che coinciderebbe anche con la produzione dell’artista. Negro e Miller (cfr. bibliografia) propongono una possibile cooperazione di Franceschini con Luigi Quaini per lo sfondo paesaggistico e per altri elementi. Il tema della Maddalena penitente era un elemento iconografico chiave durante la Controriforma, e le raffigurazioni della santa penitente si diffusero per tutta l’Europa. Maria Maddalena simboleggia una persona che dopo un periodo di vita dissoluta e peccaminosa trova rifugio nella religione e aspira a condurre una vita di preghiera e pìenitenza. Tradizionalmente si riteneva che Maddalena fosse dedita alla prosituzione fin quando incontrò il Cristo e fu redenta. In seguito si ritirò dal mondo per espiare i suoi peccati. Durante il barocco il significato simbolico della Maddalena fu utilizzato alla Chiesa per ammonire i credenti a pentirsi e ad ammettere i loro peccati, nella speranza di essere redenti grazie alla purificazione spirituale.

Il dipinto reca a tergo sul telaio originale l’iscrizione ‘38’ e due etichette ‘Gr. P’ e ‘GGT’, oltre ad un sigilo di cera recante lo stemma della famiglia Franceschini (oggi separato dal quadro). Provenienza: probabilmente Paolo Granieri o

Esperto: Mark MacDonnell Mark MacDonnell
+43 1 515 60 403

mark.macdonnell@dorotheum.at

13.10.2010 - 18:00

Prezzo realizzato: **
EUR 49.100,-
Stima:
EUR 40.000,- a EUR 60.000,-

Marcantonio Franceschini


(Bologna 1648 – 1729)
Maria Maddalena riceve da un angelo una corona di spine, olio su tela, cm 58,9 x 51,6 , in cornice

Il dipinto reca a tergo sul telaio originale l’iscrizione ‘38’ e due etichette ‘Gr. P’ e ‘GGT’, oltre ad un sigilo di cera recante lo stemma della famiglia Franceschini (oggi separato dal quadro).

Provenienza: probabilmente Paolo Granieri o Gremesi, Bologna 1691; Fondoantico, Bologna; collezione privata europea.

Bibliografia: probabilmente Marco Antonio Franceschini, Libro dei Conti 1684–1717, manoscritto, Biblioteca Comunale Bologna, BCB. MS. B 4067, c. 15V. 22 marzo 1691 ‘Dal Sig. Paolo Gremesi per una Madalena piccola con puttino L. 200’; E. Negro, in Arte in Emilia. Dalle raccolte storiche al nuovo collezionismo, Modena, 1989, pag. 132, n. 98. D. Benati, in Aspetti dell’Arte Emiliana dal XVI al XVIII Secolo, catalogue Fondoantico, Bologna, 1998 DW. Miller, Marcantonio Franceschini, Artema, 2001, pag. 121, n. 27, pl. XVIII.

Franceschini riprese più volte il soggetto della Maddalena penitente, e sia Negro che Benati (cfr. bibliografia) ritengono che il dipinto in questione sia quello descritto nel libro di conti del Franceschini nel marzo del 1691 come ‘Maddalena piccola con puttini’. Come acquirente è indicato Paolo Granieri o Gremesi. Per ragioni stilistiche il dipinto è databile agli anni Novanta del Seicento, il che coinciderebbe anche con la produzione dell’artista. Negro e Miller (cfr. bibliografia) propongono una possibile cooperazione di Franceschini con Luigi Quaini per lo sfondo paesaggistico e per altri elementi. Il tema della Maddalena penitente era un elemento iconografico chiave durante la Controriforma, e le raffigurazioni della santa penitente si diffusero per tutta l’Europa. Maria Maddalena simboleggia una persona che dopo un periodo di vita dissoluta e peccaminosa trova rifugio nella religione e aspira a condurre una vita di preghiera e pìenitenza. Tradizionalmente si riteneva che Maddalena fosse dedita alla prosituzione fin quando incontrò il Cristo e fu redenta. In seguito si ritirò dal mondo per espiare i suoi peccati. Durante il barocco il significato simbolico della Maddalena fu utilizzato alla Chiesa per ammonire i credenti a pentirsi e ad ammettere i loro peccati, nella speranza di essere redenti grazie alla purificazione spirituale.

Il dipinto reca a tergo sul telaio originale l’iscrizione ‘38’ e due etichette ‘Gr. P’ e ‘GGT’, oltre ad un sigilo di cera recante lo stemma della famiglia Franceschini (oggi separato dal quadro). Provenienza: probabilmente Paolo Granieri o

Esperto: Mark MacDonnell Mark MacDonnell
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Hotline dell'acquirente lun-ven: 10.00 - 17.00
old.masters@dorotheum.at

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Asta: Dipinti antichi
Tipo d'asta: Asta in sala
Data: 13.10.2010 - 18:00
Luogo dell'asta: Vienna | Palais Dorotheum
Esposizione: 02.10. - 13.10.2010


** Prezzo d'acquisto comprensivo di tassa di vendita e IVA

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